Il progetto INVERT — acronimo di Identifying compaNies and Victims in the Exploitation phase to disRupt the financial business model of adult and child labour Trafficking — si è concluso nel settembre 2025 dopo oltre due anni di lavoro congiunto tra forze dell’ordine, magistratura e centri di ricerca europei. Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Internal Security Fund (ISF), INVERT ha avuto l’obiettivo di rafforzare la risposta istituzionale contro la tratta di esseri umani e lo sfruttamento lavorativo, sia di adulti che di minori.
Un approccio innovativo per colpire la fase di sfruttamento
La tratta a fini di sfruttamento del lavoro rappresenta una delle forme più complesse di criminalità organizzata, caratterizzata da reti che utilizzano aziende legali, intermediazioni e meccanismi di dipendenza economica. INVERT ha scelto di affrontare il fenomeno agendo sul suo punto più vulnerabile: la fase di sfruttamento e il relativo modello finanziario.
L’iniziativa ha portato allo sviluppo di un software operativo capace di profilare aziende e potenziali vittime, consentendo di individuare precocemente indicatori di rischio e segnali di sfruttamento. L’obiettivo è stato quello di fornire a procure e forze dell’ordine strumenti analitici per agire “a monte” del ciclo criminale.
Il contributo di OSDIFE
L’Osservatorio sulla Sicurezza e Difesa CBRNe (OSDIFE) ha affiancato il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e gli altri partner lungo tutto il percorso progettuale, contribuendo a diverse attività di studio e di coordinamento. Tra queste:
- WP2 – Identificazione di indicatori di rischio di tratta per sfruttamento lavorativo;
- WP3 – Progettazione e sviluppo del prototipo della INVERT Suite;
- WP4 – Formazione per procure e forze dell’ordine;
- WP6 – Test e validazione del prototipo in aree caratterizzate da criminalità organizzata (gangmaster system).
OSDIFE ha inoltre curato in autonomia la comunicazione e disseminazione dei risultati nell’ambito del WP7, attraverso attività sui propri canali social e la diffusione dei principali risultati del progetto.

La conferenza finale a Bruxelles
Il progetto si è concluso il 19 settembre 2025 con la conferenza finale “Disrupt to Protect: Fighting Labour Exploitation Through Innovation”, ospitata presso la Rappresentanza Permanente di Malta presso l’Unione Europea a Bruxelles. L’evento, seguito da oltre 160 partecipanti tra presenza e collegamenti online, ha presentato i principali risultati e gli strumenti sviluppati.
Nel corso dei lavori sono stati illustrati due tool di valutazione del rischio, realizzati con il contributo delle Procure italiane e ungheresi. Il primo strumento consente di individuare aziende potenzialmente coinvolte in pratiche di sfruttamento lavorativo, mentre il secondo aiuta a riconoscere possibili vittime di tratta. Una dimostrazione pratica ha mostrato l’utilizzo degli strumenti su un caso di studio reale, evidenziando l’efficacia del modello operativo.
Un lavoro di squadra europeo
La conferenza si è chiusa con la presentazione dei rapporti di validazione elaborati nella fase di sperimentazione, che hanno integrato i contributi di tutti i partner. Con INVERT si conclude un percorso di innovazione e cooperazione europea volto a rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo, valorizzando il contributo scientifico e operativo dell’Italia nel campo della sicurezza e della difesa dei diritti umani.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti sulle attività del progetto, è possibile consultare la sezione news del sito ufficiale di INVERT: invert-project.eu/category/news/.

