Concluso con grandissimo successo il “CBRNe Summit 2015″ che, in tre giorni di lavori, ha visto impegnati attivamente più di 170 esperti e specialisti internazionali provenienti da più di 30 paesi.
L’Evento, organizzato dall’Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe, in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata” – Dipartimento di Ingegneria Elettronica, con l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino – Centro Universitario di Formazione sulla Sicurezza ed in partnership con Intelligence-Sec, si è svolto presso l’Hotel Hilton Cavalieri a Roma per i primi due giorni e presso la Scuola Interforze per la Difesa Nucleare, Biologica e Chimica di Rieti nell’ultima giornata.
I lavori si sono aperti con il saluto di benvenuto del Prof. Roberto Mugavero, Chairman dell’Evento e Presidente Osdife, il quale, in apertura delle attività, ha posto l’attenzione sull’importanza di appuntamenti mondiali come il CBRNe Summit ove i professionisti del settore possono mettere a confronto le proprie esperienze e competenze con l’obiettivo di individuare possibili strategie future volte allo sviluppo di una maggiore resilienza nei campi della sicurezza, della difesa e del rischio CBRNe. A seguire il Senatore Giuseppe Esposito, Vice Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, ha rivolto un indirizzo di saluto ai presenti sottolineando la necessità nell’adozione di un approccio comprensivo, multidisciplinare e che veda anche nell’intelligence un elemento chiave per il contrasto delle sfide emergenti. Il Prof. Ernesto Limiti, Vice Direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma “Tor Vergata” ed intervenuto in rappresentanza del Rettore del secondo Ateneo di Roma, Prof. Giuseppe Novelli, ringraziando gli ospiti per essere intervenuti ha presentato l’impegno profuso dalla ricerca nello sviluppo di metodologie e tecnologie per il contrasto di scenari di rischio sempre più complessi e multivariati e nell’implementazione e sviluppo di una sempre maggiore collaborazione e cooperazione tra mondo accademico e attori del mondo security & defence. Infine il Generale di Divisione Pasquale Lavacca, in rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri, ed il Generale di Brigata Giancarlo Villa, Comandante della Scuola NBC di Rieti, presentando l’impegno svolto dall’Arma e dal comparto militare nella difesa e contrasto delle minacce non convenzionali, hanno evidenziato la necessità di appuntamenti internazionali come quello costituito dal Summit di Roma quali opportunità di confronto e condivisione tra strutture operative, amministrazioni pubbliche e private, enti di ricerca, aziende e stakeholders.
Il convegno è entrato nel vivo delle attività con la prima relazione, svolta dal Gen. Villa, sulle metodologie e procedure di training e formazione delle Forze Militari Italiane per lo sviluppo di specifiche capacità nel settore CBRNe. Subito dopo il Colonnello Jeffrey Allen, dell’Agenzia per la Difesa e Riduzione della Minaccia degli Stati Uniti (DTRA) ha invece presentato un’overview delle capacità CBRNe statunitensi. Il Dott. Andrew Bartko è intervenuto illustrando una nuova generazione di sistemi per la bio-identificazione di contaminanti mentre il Magg. Mark Helkoop, Comandante del Centro di Addestramento Nazionale sul CBRNe dei Paesi Bassi, ha presentato alla platea capacità e competenze della propria struttura. Le attività sono proseguite con un intervento del Dott. Alessandro Costagliola di Fiore, che ha esposto le caratteristiche principali di nuovi sistemi e prodotti per decontaminazione, con il Dott. Gerry Harvay-Hawoson, del Centro CBRN della Polizia Nazionale britannica (PNCBRNC), che ha presentato un case study relativo alla pianificazione e alle esercitazioni CBRNe, con il Dott. Cameron Mann, Ispettore Capo della stessa struttura che ha esposto le attività messe in campo dal Regno Unito e dal Dipartimento di Polizia durante le Olimpiadi del 2012 per prevenire e mitigare gli effetti di un attacco non convenzionale, e dal Prof. Robert Chilcott, Responsabile del Dipartimento di Tossicologia della University of Hertfordshire, che ha presentato studi ed attività condotte dal Dipartimento in merito alla decontaminazione di massa.
La sessione dedicata alle minacce CBRNe ha visto l’intervento del Generale di Brigata Giandomenico Taricco, Comandante del Centro Intelligence Interforze – II Reparto Informazioni e Sicurezza dello Stato Maggiore della Difesa, nel quale vi è stata la presentazione delle attività del Centro anche alla luce dei nuovi scenari di rischio internazionali, della Dott.ssa Gianna Latini, con la presentazione di un nuovo sistema di sensori per la rilevazione precoce di contaminazione delle acque, e del Dott. Selwyn Jamison, Program Manager del Dipartimento per il contrasto delle Armi di Distruzione di Massa dell’FBI, il quale ha esposto l’impegno dell’Agenzia nel contrasto delle attività illecite e terroristiche con uso di armamento non convenzionale.
L’ultima sessione del primo giorno di lavori, focalizzata sulle capacità CBRNe della NATO, ha visto la partecipazione quali relatori del Col. Stefano Pensalfini, del NATO JCBRN Defence Centre of Excellence, del Magg. Andrea Gloria, della NATO School, del Col. Lubomir Mrvan del NATO EOD Centre of Excellence i quali hanno illustrato rispettivamente le attività del Centro di Eccellenza per la Difesa CBRNe, le capacità della Scuola di Oberammergau nel contrasto del rischio non convenzionale e l’esperienza del Centro di Eccellenza EOD nelle attività della Missione della NATO International Security Assistance Force (ISAF).
La sessione ha visto infine l’intervento del Dott. Arno Kjuglein centrato sulle costituzione di una rete europea per rivelazione remota di agenti chimici, biologici e radiologici.
La giornata è proseguita, fino alla sua conclusione, con lo svolgimento di due tavole rotonde parallele che hanno affrontato importantissime tematiche emergenti nel settore: Tecnologie e Metodologie per il contrasto di Dispositivi Esplosivi Improvvisati CBRN e le attività di investigazione e forensi in ambienti contaminati con agenti non convenzionali.
Alla prima Round Table, che ha visto quale Chairman il Dott. Stefano Scaini esperto di materiali esplosivi ed energetici, hanno preso parte il Col. Maurizio Mascarino, Comandante del Centro di Eccellenza interforze C-IED, l’Ing. Giuseppe Sedda, Capo Ufficio Controlli Protezione Fisica Impianti Nucleari dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il Dott. Lorenzo Auddino, Ispettore Capo della Polizia di Frontiera Aerea presso l’Aeroporto di Malpensa, il Prof. Zvonko Orehovec, della University College of Applied Science in Safety di Zagabria, e il Dott. Raffaele Secchi esperto di Geopolitica e Suicide Bombing.
La Round Table sul CBRNe Forensic, presieduta dal Dott. Slavko Bokan, ha visto la presenza del Dott. Selwyn Jamison dell’FBI, del Dott. Antonio Fasanella dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia, del Dott. Ed Van Zalen, Program Manager del Netherland Forensic Institute e del Dott. Arno Kuglein specialista in tecnologie.
Entrambe le tavole rotonde sono state caratterizzate da un proficuo e costruttivo confronto tra i relatori, con successivo coinvolgimento della platea, ove si è concretizzata una fattiva condivisione multidisciplinare di esperienze, conoscenze e punti di vista che hanno posto in evidenza i diversi approcci alla sicurezza e difesa a livello nazionale ed internazionale.
Il Summit ha visto il suo secondo giorno caratterizzato dall’argomento relativo alla Medical Intelligence ove la tematica è stata affrontata nelle sue diverse declinazioni.
La prima parte della giornata, con focus sul delicato scenario del rischio biologico e della salute pubblica internazionale, ha visto avvicendarsi sul palco degli oratori il Dott. Maurizio Barbeschi, Team Leader del Preparedness, Mass Gatherings and Deliberate Events Team, presso il Global Capacity Alert and Response Department dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha illustrato la attività WHO in caso di emergenze biologiche di massa, la Prof.ssa Maria Rita Gismondo, Direttore del Laboratorio di Microbiologia Clinica presso il Laboratorio Nazionale di Riferimento per il Bioterrorismo – Ospedale Luigi Sacco dell’Università di Milano, che ha discusso degli effetti che i cambiamenti climatici hanno sulle diffusione di malattie, epidemie e pandemie, la Dott.ssa Elisabeth Posillico, che ha presentato l’uso di una nuova procedura per la detection rapida dell’antrace, il Col. Vincenzo La Gioia, Centro Intelligence Interforze, il quale ha riscontrato grandissimo apprezzamento nel pubblico di specialisti presenti con l’introduzione dei concetti di Medical Situation Awareness e di Medical Intelligence sia a livello strategico che tattico, il Dott. Thomas Waytes, che ha presentato una gamma di nuove contromisure mediche per le più importanti minacce biologiche, il Dott. Rob Orford, Public Health England, che è intervenuto sulla tematica degli eventi chimici all’interno dell’Unione Europea, il Dott. Heinz-Ulrich Glaser, Federal Office of Bunderswehr Equipment, Information, Technology and In-Service-Support, che ha discusso degli aspetti tecnici e organizzativi della biodefence intelligence ed infine il Dott. Steve Photiou, Dipartimento Emergenze dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova, che ha trattato le attività di pianificazione delle emergenze e lo stoccaggio di medicinali utili in caso di attacco CBRNe.
La seconda sessione è stata invece centrata sulle minacce emergenti e sulle possibili misure di contrasto. Anche in questa fase, grazie alla partecipazione attiva di importanti esperti nel settore, è emerso il grande impegno e lo sforzo che ogni realtà governativa e aziendale sta mettendo in campo per garantire una sempre maggiore capacità di protezione e salvaguardia della salute dei cittadini, del territorio, delle infrastrutture e dell’ambiente.
A tale proposito la Dott.ssa Laura Cochrane ha presentato alla platea una nuova metodologia di decontaminazione per first responders, il Dott. Boban Cekovic, Direttore della Sezione per le Ispezioni di Demilitarizzazione dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, ha esposto agli intervenuti le modalità operative di gestione delle missioni di demilitarizzazione svolte dall’OPCW, l’Ing. Bruno di Marco ha presentato la nuova piattaforma per i materiali e le tecnologie dual use volta ad una maggiore capacità di gestione dei rischi CBRN, il Dott. Ferki Fejze, Kosovo Agency on Protection from Radiation and Nuclear Safety, ha discusso delle minacce radiologiche e delle possibili attività di risposta, il Dott. Naim Hosha, Crime Advisor della Missione OSCE in Kosovo, ha invece posto l’attenzione dei partecipanti su quanto realizzato dalla missione dell’Organization for Security and Cooperation in Europe nel paese e volta al contrasto alla minaccia CBRN, il Dott. Massimo Di Muzio, Responsabile della Scuola Nazionale NBCR della Croce Rossa Italiana, ha affrontato il tema delle attività sanitarie in caso di minacce biologiche, la Dott.ssa Tamara Neskova, United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute – UNICRI, ha posto l’attenzione sull’uso delle nuove tecnologie quali strumenti di supporto nell’identificazione delle minacce emergenti non convenzionali, ed infine gli ultimi due relatori, la Dott.ssa Simona Cavallini, Communication Manager della Fondazione Formit e il Col. Lonnie Carlson, US European Command, sono intervenuti rispettivamente sull’impegno italiano profuso nel trasferimento di conoscenza e buone pratiche nel settore e sulle attività di cooperazione nel contrasto della minaccia CBRNe in ambito internazionale.
La seconda giornata di lavori si è quindi conclusa con una Round Table, che ha visto quale Chairman il Prof. Zvonko Orehovec della University College of Applied Sciences in Safety di Zagabria, sul tema della cooperazione internazionale.
Al dibattito ha partecipato un nutrito panel di qualificatissimi esperti tra cui il Col. Rainer Schulte, Vice Direttore del NATO JCBRN Centre of Excellence, il Col. Lonnie Carlson, il Dott. Michael Thornton, EU CBRN Centre of Excellence, il Prof. Peter Leitner, US National Intelligence University e il Dott. Maurizio Faraone, Capo del Centro Nazionale INTERPOL della Repubblica di San Marino.
Tutta la giornata è stata contraddistinta da una grande partecipazione del numeroso pubblico presente il quale, nella Round Table, ha anche dato vita ad un costruttivo contraddittorio tra le parti che ha reso possibile far emergere le problematiche legate alle attività che vedono coinvolti più attori provenienti da diverse estrazioni culturali e tecniche. Relatori e intervenuti, dopo un lungo ed interessante confronto, hanno condiviso quale futura prioritaria necessità quella di un maggiore dialogo e scambio tra first responders, decision makers e stakeholder quale importante passo verso una maggiore capacità di risposta e contrasto alle minacce asimmetriche.
Il terzo ed ultimo giorno di Summit ha visto un numero ristretto dei partecipanti all’evento, circa 70, prendere parte alla “Table Top Excercise” svoltasi presso la Scuola Interforze per la Difesa Nucleare, Biologica, Chimica di Rieti e che ha visto il diretto coinvolgimento non solo del personale militare della Scuola ma anche dello Stato Maggiore della Difesa – II Reparto Informazioni e Sicurezza – Centro Interforze Intelligence CII e Centro Interforze di Formazione Intelligence/Guerra Elettronica CIFIGE, del 7° Reggimento NBC di Civitavecchia, del Centro di Eccellenza Interforze C-IED della Cecchignola e del Servizio Sanitario dell’Aeronautica Militare Italiana.
Dopo il saluto di benvenuto da parte del Comandante della Scuola Interforze per la Difesa NBC, Generale Giancarlo Villa, il Col. Paolo Sfarra, Comandante del CIFIGE, ha presentato le attività in cui, attraverso un gioco di ruolo e partendo da uno scenario di crisi con minaccia terroristica CBRNe, i partecipanti sono stati suddivisi in 6 gruppi eterogenei, per estrazione professionale, organizzazione e paese di appartenenza, i quali hanno simulato delle unità di analisi alle quali è stato richiesto, in base alle informazioni pervenute ad ogni unità durante tutta l’attività esercitativa, di produrre un “CBRNe Intelligence Report” con il quale identificare la tipologia di minaccia, la sua possibile evoluzione e le attività da porre in atto per il contrasto e la mitigazione del rischio e delle conseguenze.
Al termine delle attività ogni team leader ha quindi presentato alla platea i risultati del lavoro svolto mentre, il successivo de-briefing finale svolto dal personale del CIFIGE, ha illustrato ai team la reale minaccia ipotizzata, in questo caso un attacco bioterroristico, l’evoluzione dello scenario e le corrette operazioni di mitigazione e contrasto che si sarebbero dovute intraprendere.
Nel pomeriggio infine i Reparti del Centro di Eccellenza C-IED e del 7°Reggimento NBC dell’Esercito Italiano hanno svolto, presso l’area addestrativa NUBICH della Scuola Interforze NBC, una “live exercise” nella quale si è ipotizzato il ritrovamento di un ordigno esplosivo improvvisato caricato con sostanza chimica che ha visto l’intervento delle unità specializzate EOD e CBRN all’opera per il suo disinnesco e bonifica nonché per la neutralizzazione del caricamento chimico e le decontaminazione del personale e dell’ambiente.
L’Unità di Isolamento Aeromedico del Servizio Sanitario dell’Aeronautica Militare ha invece illustrato le capacità operative, i mezzi, i materiali in dotazione e le procedure per il trasporto in biocontenimento di pazienti altamente infettivi.
A conclusione dei lavori del Summit relatori, organizzatori e partecipanti, grazie al diretto e proficuo contributo di tutti, hanno quindi potuto sfruttare appieno le opportunità fornite da un evento internazionale in cui, esperti provenienti da tutto il mondo, hanno messo a fattor comune le proprie esperienze competenze.
I tale ambito le attività esercitative della giornata conclusiva sono state non solo un importante momento di presentazione delle eccellenze nazionali nella prevenzione e gestione di eventi CBRNe ma anche un’opportunità di confronto tra approcci, metodologie, competenze e conoscenze diverse che hanno fatto emergere quanto importante sia un approccio comprensivo e multidimensionale in cui esaltare le singole capacità al fine di migliorare ed implementare la resilienza dell’intera comunità afferente ai campi della sicurezza e difesa.
L’Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe, esprimendo il proprio apprezzamento e la propria soddisfazione per l’eccezionale risultato raggiunto dal “CBRNe Summit 2015″, coglie l’occasione per ringraziare quanti, a partire dallo Staff Osdife coordinato dall’Ing. Valentina Sabato e presente con il Dott. Federico Benolli, il Dott. Luca Dal Boni, il Dott. Enrico Colarossi, il Dott. David Liberati e il Dott. Demetrio D’Antimo, con il proprio impegno, la propria dedizione e il proprio supporto hanno contribuito alla realizzazione di questo importante evento. Si ringraziano l’Università di Roma “Tor Vergata” e l’Università della Repubblica di San Marino per essere da sempre al fianco di OSDIFE in tutte le iniziative ed i progetti dell’Istituto, lo Stato Maggiore Difesa, la Scuola Interforze per la Difesa NBC, il 7°Reggimento NBC, il Centro di Eccellenza Interforze C-IED, il Centro Interforze Intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence/Guerra Elettronica ed il Servizio Sanitario dell’Aeronautica Militare per aver organizzato egregiamente le attività della Table Top Exercise ed esercitative. Un particolare ringraziamento va infine ad Intelligence-sec, quale partner tecnico, ai relatori, per aver condiviso le loro esperienze e conoscenze con la comunità internazionale di settore, e tutti i partecipanti per aver contribuito a dare all’evento quel valore aggiunto che ha reso il Summit l’evento CBRNe dell’anno.