Dopo il rischio di una pandemia planetaria, negli anni 2004 e 2005, lo scorso mese il virus dell’influenza aviaria è ricomparso per la prima volta in alcuni Paesi del Sudest Asiatico confinanti con la Cina dove ora si sta diffondendo.
Il virus dell’influenza aviaria è un virus ad alta patogenicità, veicolato dagli uccelli e con potenziale infettività per l’uomo e recenti studi stanno facendo emergere come il Virus H7N9 sia una modifica del precedente virus H5N1 ma con caratteristiche di maggiore aggressività e letalità.
Il numero delle vittime accertate fino ad ora è di ventiquattro;l’ultimo decesso è avvenuto a Shanghai ed il paziente era un anziano di 89 anni, che aveva contratto il virus H7N9 lo scorso 17 aprile.
Il governo cinese sta seguendo attentamente il fenomeno e ha intrapreso una intensa attività di sorveglianza per la diagnosi precoce della malattia e per suo il trattamento.
Inoltre sono state rafforzate le attività di prevenzione e controllo sanitari ed incrementate le comunicazioni tra i diversi comparti interessati dall’evento.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta osservando da vicino l’evento coordinando la risposta internazionale per assicurare che siano disponibili le informazioni ed i materiali per la diagnosi, la cura e lo sviluppo dei vaccini.
Secondo il Professor Keiji Fucuda, uno dei maggiori esperti dell’OMS impegnato nell’evoluzione di questo evento patogeno, il virus H7N9 è uno dei più letali e pericolosi che medici e autorità sanitarie si siano trovati ad affrontare sino ad ora.
Ciò nonostante è stata la stessa Organizzazione a ribadire che al momento non ci sono evidenze di trasmissione interumana. (Fonti: Villaggio globale, Informazione.it, Sanità.it )