RISCHIO NUCLEARE Giappone – Gruppo di Ricercatori Sviluppa Materiale Molecolare per la Rivelazione Visiva delle Contaminazione Radiologica

bandiera giappone

Una  ricerca pubblicata su Science and Technology of Advanced Materials dal nome “Micrometer-level naked-eye detection of caesium particulates in the solid state”, rileva come, un team di ricercatori giapponesi, ha sviluppato un materiale con il quale è è possibile rilevare ad occhio nudo gli ioni di cesio, una delle principali fonti di contaminazione dopo le fughe radioattive. 

 

Tale notizia si rivela di grandissima attualità dopo che, qualche settimana fa, è stata comunicata la presenza, nei pressi della centrale nucleare giapponese di Fukushima Daiichi, di pesce con un livello di Cesio circa 7000 volte superiore al limite consentito dal governo per il consumo umano. 

 

Il nuovo materiale realizzato dai ricercatori può essere un valido supporto nella rilevazione di contaminazioni radioattive negli alimenti. 

 

Jonathan P Hill, Katsuhiko Ariga ed i loro colleghi del Wpi-International center for materials nanoarchitectonics, dell’università di Tokyo e della Japan science and technology agency (Jst), spiegano: «Abbiamo sviluppato materiali molecolari come una sonda ottica per “caesium cation-containing particles” con un’attuazione basata su semplici spray reagenti e una lampada fluorescente comunemente disponibile per il rilevamento ad occhio nudo allo stato solido». 

 

Il funzionamento della “sonda” si basa sui cambiamenti nella fluorescenza di composti organici chiamati fenoli in presenza di metalli alcalini. 

 

I ricercatori hanno progettato un composto fenolico che mostra, in presenza di cationi di cesio, una distintiva fluorescenza verde mentre, in presenza di altri metalli alcalini, da luogo ad una fluorescenza blu. 

 

Gli autori dello studio concludono: «La disponibilità di questo e di altri test di altrettanto facile implementazione per gli agenti ambientali contaminanti è destinata ad aumentare il volume di dati relativi ai livelli  di contaminazione relativi sia a rischi radiologici che chimici». (Fonte Greenreport) 

 

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