La tematica degli strumenti a supporto delle attività di indagine ed investigative ha visto un nuovo momento di dialogo e divulgazione nel Seminario “La Comunicazione Verbale: Metodi ed Analisi degli Strumenti Impiegati in una Testimonianza”.
L’evento, che ha visto quale relatore la Prof.ssa Barbara Calabrese, Docente di Sociologia, Criminologia Clinica, I Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma “Sapienza” e organizzato dall’Osservatorio in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, ha visto quali partecipanti, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate, psicologi, avvocati, consulenti e professionisti del settore pubblico e privato ai quali, nell’ambito delle attività seminariali, è stato mostrato come anche la memoria possa avere il duplice aspetto di sequenza degli eventi e traccia autobiografica del soggetto consentendo così, con idonei strumenti di interpretazione, di poter individuare i falsi ricordi dovuti al trauma che l’evento provoca nei suoi attori.
La comunicazione verbale e non verbale produce infatti un linguaggio del silenzio ed un linguaggio grafico che possono essere utilizzati come strumento nella psicologia investigativa.
Questa si serve delle rappresentazioni grafiche per comprendere al meglio le personalità individuali e per delineare il profilo di un soggetto e, a tale proposito, durante il Seminario quale dimostrazione pratica sono stati somministrati agli intervenuti alcuni test che, una volta analizzati assieme alla Professoressa Calabrese, hanno mostrato alla platea come attraverso tali strumenti sia possibile giungere alla definizione di alcune caratteristiche personali dei soggetti in esame.
Quindi, grazie all’analisi dei tratti disegnati su un foglio piuttosto di test grafologici appositamente studiati, un investigatore può delineare un quadro piuttosto esaustivo del suo autore.
Per questo tali strumenti sono, di recente, sempre più utilizzati in ambiente investigativo per aiutare gli investigatori a far emergere le tracce di un reato nonché per consentire di interpretare al meglio una testimonianza e individuare la menzogna attraverso i segnali visivi, auditivi e cinestesici della comunicazione.
A conclusione dell’intensa giornata di lavoro in aula, l’Osservatorio coglie l’occasione per ringraziare la Professoressa Calabrese per aver la professionalità e competenza messa al servizio delle attività di divulgazione dell’Istituto ringraziando, al contempo, anche i partecipanti per al servizio per aver fattivamente preso parte ai lavori anche attraverso la disponibilità nelle sperimentazioni pratiche avvenute nell’ambito delle attività svolte.
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