Il Seminario “La Partnership Multi-Agenzia nelle Missioni Umanitarie contro l’Uso delle Armi CBRNe”, tenuto dal Dottor Maurizio Barbeschi, attuale Team Leader dell’Alert, Risk Assessment and Decision Support Team, per il Global Capacity Alert and Response Department dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, ha voluto fornire uno spunto di riflessione sugli aspetti tecnici e scientifici delle attività che la World Health Organization svolge abitualmente nei settori della salute e della sicurezza.
Durante l’evento, promosso in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma “Tor Vergata” e con il Centro Universitario di Formazione sulla Sicurezza dell’Università della Repubblica di San Marino, è stata messa in risalto l’importanza di una coordinazione inter-agenzia efficace per la buona riuscita di qualsiasi attività umanitaria, di ricostruzione e supporto alla gestione dei rischi sanitari e in caso si rendano necessarie missioni investigative ONU.
È proprio quest’ultimo il caso portato all’analisi ed al dibattito, eviscerandone le peculiarità e ponendone l’attenzione sul processo di decision making che vede partecipe una molteplicità di agenzie internazionali come la World Health Organization, l’International Committee of the Red Cross, lo United Nation Office for Disarmament Affairs, l’Interpol e l’Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons.
In particolare è stata trattata la missione investigativa ONU avvenuta in Siria nell’estate 2012 in cui un team congiunto di operatori appartenenti alle squadre OPCW e WHO, quest’ultima sotto la guida del Dottor Barbareschi, è stato protagonista. Il tutto si è svolto sotto l’egida del Segretariato Generale delle Nazioni Unite, è su questo che si è posata l’attenzione descrivendone il processo di attivazione che, partendo dal WHO internal risk assessment on syrian chemical weapons, ha portato all’intervento in terra siriana di cui si è analizzata approfonditamente la cronologia delle operazioni.
Tra gli avvenimenti presi in esame uno in particolare ha prevalso in termine di attenzione dedicatagli: l’incidente di Ghouta che, avvenuto il 21 Agosto nell’omonimo quartiere alla periferia di Damasco, aveva la peculiarità di essere occorso mentre il team di investigatori si trovava nella zona.
Questo ha permesso di svolgere l’analisi ambientale in tempo reale, il che ha facilitato lo scopo della missione stessa, ovvero certificare l’effettivo uso di armi chimiche ai danni della popolazione siriana.
Il Seminario, che ha visto l’ampia partecipazione di istituzioni enti ed organizzazioni pubbliche e private attive nel settore, ha quindi permesso di soffermarsi, grazie alla sapiente competenza e alla capacità del Dott. Barbeschi nell’illustrare le complesse attività svolte sul campo, sulla quick reaction della delle organizzazioni internazionali e dei teams di intervento nell’operare in scenari complessi e multidimensionali come quello siriano.
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