Il libro “Manuale delle Investigazioni sulla Scena del Crimine – Norme, tecniche, scienze” a cura della Dott.ssa Donatella Curtotti, Professore Associato di Diritto Processuale Penale, Università degli Studi di Foggia e del Ten. Col. Luigi Saravo Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, Arma dei Carabinieri, in forza presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Polo Tecnologico, rappresenta non solo un’opera di sicuro riferimento nel settore, sia per la completezza che per l’accuratezza nella panoramiche sullo stato dell’arte metodologico e tecnologico, ma anche per la trattazione della specifica tematica della “CBRNe Crime Scene Investigation”.
Il Manuale, edito da Giapicchelli Editore, è il frutto di una stretta e sinergica collaborazione tra esperti, specialisti e professionisti nel settore delle investigazioni in campo nazionale ed internazionale e, in tale ambito, vede la presenza di un capitolo, a cura del Presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe Roberto Mugavero, interamente dedicato alle investigazioni in scene del crimine con presenza di contaminazione ed agenti CBRNe nel quale vengono definite le principali delle linee guida tecnico-operative alla luce dalle normative vigenti, alle tecniche di investigazione comunemente utilizzate nonché all’applicazione delle nuove tecnologie e progressi scientifici.
L’opera, nel suo insieme, viaggia nel mondo delle tracce quali veri e propri testimoni “silenti” del crimine.
Essi sono sempre presenti e sono affidabili perché non possono mentire, non si dimenticano, non si confondono, non possono essere sbagliate.
Solo l’errore umano nell’individuarle e studiarle può sminuirne il valore.
Esse devono essere ricercate, interpretate e repertate con rigore logico, con metodo scientifico ed elevata tecnologia potendo fornire un prezioso contributo alla ricostruzione del fatto.
Ma l’errore è sempre possibile ed in tale caso è al processo penale e ai suoi protagonisti individuarlo.
Tuttavia, il sillogismo “scenascienza-prova penale” si rivela difficile. Il problema di fondo è che le investigazioni sul locus commissi delicti si sottraggono alle tradizionali regole del procedimento probatorio.
Il codice di rito risulta inadeguato ad ospitare i “nuovi” prodotti tecnico-scientifici nelle dinamiche di formazione della prova penale, poco attente alla fase di ricerca della fonte di prova.
I rilievi e gli accertamenti non ripetibili sfuggono alle norme e alle categorie concettuali elaborate nel 1988, finendo per proiettare al dibattimento prove precostituite sottratte al contraddittorio, che la difesa non è stata in grado di controllare né bilanciare con le investigazioni difensive.
Paradigma del libro è quindi la scena del crimine nella sua complessità ed eterogeneità alla ricerca di un equilibrio tra diritto e scienza.
Sotto il profilo giuridico, l’attenzione è rivolta all’individuazione delle disfunzioni normative e di soluzioni interpretative percorribili che tengano conto della realtà operativa; sotto il profilo tecnico-scientifico, alle cautele da porre nel primo intervento di polizia giudiziaria sino alle attività CSI, attraverso la descrizione delle procedure d’intervento sulle singole tracce (fluidi biologici, vetro, fibra, ecc.), anche in scenari criminali complessi (acquatico, incendiario, terroristico, ecc.), corroborate dal richiamo alle linee-guida internazionali.